Firmato a Perugia un protocollo
d'intesa che dà il via alla collaborazione tra le procure umbre,
quella generale dello sport e il Coni, a tutela delle vittime di
abusi, sessuali o contro la persona, nell'ambito sportivo. Il
documento è tra i primi in Italia ed è l'unico che vede il
coinvolgimento di tutti gli Uffici di un distretto giudiziario.
A siglare l'intesa, nell'aula Goretti della Corte di
Appello del capoluogo umbro, sono stati il presidente del Coni,
Giovanni Malagò, il procuratore generale dello sport, Ugo
Taucer, quello generale della Repubblica Sergio Sottani, i
procuratori Raffaele Cantone, Claudio Cicchella e Alberto
Liguori, rispettivamente di Perugia, Spoleto e Terni e il
procuratore presso il tribunale per i minorenni, Flaminio
Monteleone.
Il protocollo è volto a coordinare le attività proprie dei
soggetti firmatari, quando si renda necessaria la collaborazione
per la trattazione di vicende legate a reati di violenza o abusi
sessuali contro la persona, commessi, sia in ambito sportivo che
extra sportivo, da soggetti tesserati per una federazione
nazionale o disciplina sportiva associata riconosciuta dal Coni
o, comunque, qualora non più tesserati, per reati commessi in
costanza di tesseramento. L'accordo nasce dall'esigenza, data la
diversa natura del procedimento penale e del procedimento
sportivo, di definire procedure standardizzate di condivisione
delle informazioni nella cornice normativa, nazionale e
internazionale, sulla protezione dei soggetti vulnerabili
rimasti vittime di reato.
Il procuratore generale Sergio Sottani ha evidenziato di
aver "fortemente voluto la stipula del protocollo per affermare
il valore costituzionale dello sport, come strumento di
formazione della persona e di benessere sociale".
Malagò, ha sottolineato l'importanza dell'intesa "tesa a
implementare gli strumenti a disposizione della giustizia
sportiva, rappresentata ai massimi vertici dal procuratore
generale dello sport, Ugo Taucer, nell'ottica di una sempre più
celere ed efficace opera di prevenzione e contrasto ai fenomeni
di violenza e abuso nei confronti di soggetti vulnerabili,
rimasti vittime di reato".
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